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Il fuorigioco semi-automatico non è infallibile, motivo in più per cambiare una regola assurda

Il tema del fuorigioco rimane molto dibattuto, gli ultimi episodi hanno sollevato il caso sull'accuratezza o meno di certe decisioni.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

04/05/2025 15:52 - Altre notizie
Il fuorigioco semi-automatico non è infallibile, motivo in più per cambiare una regola assurda

Si chiama SAOT (Semi-Automated Offside Technology) sistema che utilizza 12 telecamere e 29 punti di dati per ogni giocatore per tracciare la sua posizione in campo, e da tempo sta facendo discutere tifosi e addetti ai lavori sulla idoneità dello strumento a molti parso di controversa interpretazione. Questo sistema utilizza telecamere e intelligenza artificiale per tracciare la posizione di ogni giocatore con maggiore accuratezza, riducendo la soggettività umana. 


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Tuttavia, nonostante la precisione certamente migliorata di questo metodo, alcuni elementi possono influenzare e quindi diminuire la precisione stessa del sistema. Prendiamo per esempio il caso di un calciatore che si muova molto velocemente o anche il caso in cui la posizione di un giocatore sia oscurata da quella di un altro giocatore. In questi casi la telecamera potrebbe non essere capace di tracciarlo con massima precisione. Ecco perché ad oggi è corretto affermare che anche il fuorigioco semi-automatico non è perfetto e anzi pare ci sia un margine di “tolleranza” di 5 cm


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Thom Gibbs, circa un anno fa dalle colonne del Telegraph denunciava come il Var “si basasse su telecamere che funzionano a 50 o 60 fotogrammi al secondo, cosa che potrebbe significare un margine di errore per il fuorigioco di 38,8 cm. Non si tratta di un’unghia del piede o dell’ascella, è una intera scarpa”. Ma già nel 2022 uno studio condotto dall’Università di Bath aveva dimostrato come, seguendo gli standard del Var, l’errore sul fuorigioco fosse comunque possibile. Secondo la dottoressa Soltani, “ad alte velocita il ritardo delle telecamere può portare a un significativo spostamento del giocatore”.

Per risolvere il problema bisognerebbe installare delle telecamere ad alta velocità in grado di catturare movimenti rapidi non percepibili dall’occhio umano, ma sono troppo costose.

Ma la cosa che sembra più grave e che probabilmente da correggere in maniera immediata, è che lo screen mostrato in tv è quello mandato dal broadcaster ufficiale, attraverso una sua ricostruzione digitale e non si tratta quindi delle stesse immagini utilizzate alla VAR rom per prendere delle decisioni ufficiali, tutto questo in barba alla trasparenza tanto invocata da tutti, appassionati e addetti ai lavori.

Infine, qualche considerazione di carattere tecnico. Prendendo in esame il fuorigioco decretato ieri a Lukaku in occasione del gol che dopo pochi minuti aveva portato in vantaggio il Napoli a Lecce, e che ai più era parso assolutamente regolare, che senso ha proprio dal punto di vista del gioco giudicare come vantaggio una situazione del genere? Una situazione che, sia chiaro, da quando viene utilizzata questa tecnologia, si è ripetuta a iosa in molte gare ufficiali in Italia e a livello internazionale. Ad esempio è divenuto virale il fermo immagine usato dalla tv per mostrare il fuorigioco di Lewandowski in occasione del gol del polacco del Barcellona contro la Real Sociedad. Le polemiche sono scoppiate perché, nel rivedere bene lo screenshot, è il piede del difensore ad essere al di là e non quello di Lewandowski che sarebbe stato assolutamente alle spalle del numero 21 Aguerd.

grafica fuorigioco

Per tutti questi motivi ci chiediamo se non sia forse il caso di tornare a dare un senso di coerenza sportiva e una ratio ragionevole al concetto di fuorigioco, magari tornando al concetto di “luce” tra ultimo difensore e attaccante, che maggiormente traduce in un vantaggio la posizione dell’attaccante rispetto al difensore, giustificando in maniera certamente più convincente una punizione per fuorigioco di certo più sorretta dal punto di vista tecnico e anche sportivo.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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